Buonuscita licenziamento, quando chiederla o pagarla?

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Buonuscita licenziamento

Buonuscita licenziamento, cos'è?

La buonuscita è una somma che si aggiunge al TFR (detto comunemente liquidazione) che il Datore di Lavoro paga al Lavoratore per prevenire un contenzioso relativo

  • all’instaurazione del rapporto di lavoro (es. lavoro in nero);

  • al suo svolgimento (es. differenze retributive legate a livello di inquadramento dei contratti collettivi nazionali commercio);

  • al suo termine (es. licenziamenti senza giusta causa o licenziamento giustificato motivo oggettivo illegittimo)

Licenziamento buonuscita, quando chiederla/pagarla?

La somma di denaro pagata dal Datore di Lavoro al Lavoratore aiuta a prevenire future liti: il Datore di Lavoro allevia i rischi di una condanna giudiziale e il Lavoratore ottiene immediato soddisfacimento delle sue pretese.

La quantificazione della buonuscita è collegata a tre aspetti:

1- quali violazioni di legge sono avvenute durante il rapporto di lavoro?

2- a  quali conseguenze portano le violazioni di legge che sono accadute?

3- che rischi di causa si presentano per l’accertamento della violazione di legge?

Questa prognosi è di tipo tecnico, solo un professionista qualificato può quantificare una buonuscita in modo motivato.

Questa valutazione è simile a quella fatta dal chirurgo sulla buona riuscita di un intervento, in questo caso il paziente e i suoi famigliari chiedono allo specialista spiegazioni e approfondimenti.

In campo legale è la stessa cosa.

Due delle principali fonti di risarcimento sono il licenziamento illegittimo e l’errato livello di inquadramento.

Licenziamenti senza giusta causa e Licenziamento giustificato motivo oggettivo illegittimo

Il Licenziamento può essere legittimo, cioè fatto rispettando le norme di legge, oppure illegittimo, cioè violando degli obblighi normativi.

Se vuoi approfondire l’argomento “licenziamenti senza giusta causa”, clicca qui.

Se vuoi approfondire l’argomento “licenziamento giustificato motivo oggettivo” illegittimo, clicca qui.

 

Livello di inquadramento

Il livello di inquadramento è una classificazione del contratto collettivo dei lavoratori in base alle mansioni.

Le mansioni sono i compiti attribuiti ai Lavoratori dal Datore di lavoro

Le mansioni hanno un livello di difficoltà e di preparazione diverso, quindi, il contratto collettivo stabilisce dei minimi di paga differenti.

Se il Datore di Lavoro ha affidato al Lavoratore compiti di difficoltà maggiore al livello contrattuale presente nella busta paga, allora il Lavoratore ha maturato un diritto a un maggior pagamento.

A termine del rapporto di lavoro, il Lavoratore può richiedere gli arretrati dovuti a queste differenze.

Livello di inquadramento Contratti Collettivi Nazionali Commercio

Un esempio concreto può essere fatto per i Lavoratori del commercio ed è qui descritto.

Se avete bisogno di chiarimenti, non esitate a contattare lo Studio Legale Bonato.

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