Che vuol dire?
P q m, T f m, T u l p s, D u r c sono abbreviazioni.
Il linguaggio giuridico è pieno di tecnicismi e a volte ci sono anche le abbreviazioni a complicare il tutto.
Per la vostra curiosità, ecco spiegate le quattro abbreviazioni più ricercate su Google.
P q m
Significa “Per questi motivi” ed è la formula sacramentale contenuta in ogni sentenza che divide la “motivazione”, in cui il Giudice spiega le ragioni della sua decisione, dal “dispositivo”, cioè la decisione concreta sulla controversia.
T f m
Significa “Trattamento di fine mandato” ed è una forma di compenso differito che una società può facoltativamente riconoscere ai propri amministratori.
Il trattamento di fine mandato non è disciplinato direttamente dalla legge, ma è un concetto derivato dal combinato disposto di due diverse norme del codice civile: l’articolo 2120 e l’articolo 2364.
In sostanza, non è un’indennità imposta dalla legge ma è un istituto che nasce da un accordo tra azienda e amministratore.
T u l p s
E’ il “Testo unico di pubblica sicurezza”, il Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773.
Questa norma regola materie molto diverse tra cui la licenza di porto d’armi, la regolare ottemperanza agli obblighi scolastici dei figli, l’attività di affittacamere e dei pubblici esercizi, la disciplina delle guardie giurate e degli istituti di vigilanza privata, la disciplina in tema di prostituzione e dell’attività di investigatore privato, oltre ad una serie di facoltà di controllo concesse principalmente alle questure e alle prefetture.
D u r c
Significa “Documento unico per la regolarità contributiva” ed è l’attestazione per un’azienda della regolarità contributiva INPS, INAIL, Cassa edile, necessario per l’inizio lavori di un cantiere in Italia.
Dal gennaio 2009, l’obbligo del possesso del DURC è stato esteso a tutte le ditte che lavorano in regime di appalto o subappalto.
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